La musica nasce con l’uomo in tempi antichissimi (anno zero), dove non sara’ documentabile nelle prime civilta’. Le rudimentali forme si riferiscono al ritmo con il battere le mani, riprodurre il galoppo con un tamburo, le fonazioni spontanee come Eh! Ah!.. Ogni civilta’ poi, e’ certo apportera’ dei propri contributi, in base alle esigenze ed ai gusti del tempo.
(Dalle origini al VII secolo a.C.) la musica veniva praticata dai primi professionisti definiti “Aedi e Rapsodi”. Essi utilizzavano uno strumento musicale, tramandando la musica, e solo in forma orale.
(Seguente al VI secolo a.C.) la musica entro’ a fare parte dell’educazione della persona e cosi’ divulgata. Compariranno le prime forme di scrittura musicale. Nascera’ la tragedia (teatro e musica) con 2 o 3 attori in maschera che recitavano, accompagnati da musici ed il coro, in prime forme di architettura teatrale.
La musica rivestiva un ruolo fondamentale nel sociale e nella religione.Un’arte che racchiudeva in se’ anche la poesia, la danza, la medicina e le pratiche magiche. Numerosi miti testimoniarono l’importanza della musica, tra cui “Orfeo” e “Pitagora” che dimostro’ l’appartenenza della musica alle regole della matematica ed al movimento dei pianeti e degli astri. Il ritmo musicale era di genere “poetico”. Musica come educazione, capace di arricchire l’animo della persona. “Platone” sostenne che come la ginnastica puo’ irrobustire un corpo, la musica ne migliora la mente.
Si ricorda il periodo prettamente storicoin cui nell’anno 146 a.C. la Grecia fu conquistata dai romani. Cio’ comportera’ la fine della cultura greca che sara’assorbita in quella romana. Molti musicisti greci saranno “importati” a Roma assieme ad artisti, intellettuali. Il sistemaculturaleromano quindi ricevera’ estreme influenze dalla Grecia, anche nel campo musicale. Ad es. prima della Grecia, a Roma,esistevano delle forme musicali di origine etrusca od “Italica” che erano abbinate a spettacoli. Dopo la Grecia, usi forme e teorie, verranno integrate.I Romani interpretavano la musica meno nel fattore educativo e maggiormente in quello ludico (feste e divertimento). Ma proprio per questa interpretazione, furono gli unicia rendere la musica assai "popolare" e meno riservata ai soli nobili. Un fenomeno assolutamente di controtendenza.
(Prima del 313 a.C.) la diffusione del Cristianesimo portera’ con se’ il canto cristiano, acquisendo un ruolo importante nella musica occidentale. Si pensi che dalle scrittura Sacre, si narrava che, Cristo, era un cantore, insieme ai suoi discepoli. Esaltazione e solennizzazione dei riti religiosi (fattore anche decorativo) ne saranno i principi del periodo sull’uso della musica.La liturgia cristiana era fondata sul principio della “cantillazione” trattandosi di un rito verbale con forme melodiche tradizionali. Nel 313 d.C.,l’editto di Costantino, attribuiva alla religione Cristiana, la mansione di culto ufficiale d’impero. Dal IV secolo il Cristianesimo divento’ una struttura capace di muniformare la liturgia con la musica. La trasmissione musicale avveniva attraverso delle scuole di canto, nei maggiori luoghi di culto. Vigeva ancora il fattore “improvvisativo del cantore”.
All’inizio del VI secolo in occidente vi erano piu zone liturgiche europee, ciascuna con un proprio rito come ad esempio i seguenti: rito vetero romano > ambrosiano di Milano >aquileiese Italia orientale > beneventino Italia meridionale > visigotico mozambico > Spagnolo >celtico della Britannia >gallico in Francia. Alla fine del secolo, il papa Gregorio Magno, unifichera’ sia i riti che la musica e solo, due secoli piu avanti, l’opera di Carlo Magno porto’ ad un’unificazione politica ed alla nascita del Sacro romano impero. Verranno uniti i riti vetero romano a quello gallicano. Alla riforma gregoriana, comparsero i primi testi scritti di musica. Nacque l’esigenza di annotare il testo in modo che il cantore, non debba piu’ improvvisare,ma tutti seguano lo stesso canto. Fu introdotto nel canto delle melodia anche il coro assieme al cantore principale (da melodia monodica a polifonica).
Guido d’Arezzo nell’anno 1000 diede vita ad un vero e proprio sistema di scrittura “diastematica” cioe’ un tipo di scrittura capace di differenziare le diverse altezze delle note musicali. Denominato anche Tetagramma, perche’ furono inseriti dei segni (le note attuali) in una griglia costituita da 4 righe parallele.
Dopo il periodo di Guido d’Arezzo, la musica ebbe una serie di svantaggi, in quanto esisteva una notevole difficolta’ tecnica, per la stesura dei testi, Fino a quando intorno al 1500 sara’ inventato il torchio a stampa. Nel medioevo fu prodotta molta musica di genere “non sacra”, sia per le celebrazioni dei potenti, che per il divertimento negli spettacoli teatrali, con recitazione di poesie e danze. Quasi tutte le poesie venivano cantate (come ad es. le composizioni di Petrarca). Compaiono poi i “trovatori” intorno al XI secolo. Erano abili menestrelli provenienti da piu’ peasi, ma che erano accomunati, dalle loro canzoni, atte a divulgare “l’amor cortese”, negli ambienti nobili delle corti. Si torna a sostenere l’educazione musicale nella vita di un nobile.
Anno 1150 a Parigi si sviluppo’, attorno alla cattedrale di Notre Dame, la scuola contrappuntistica europea detta scuola di Notre Dame od “Ars Antiqua”. Anche l’innovativa “Ars Nova”, che sorgera’ nel 1300, sara’ sempre ubicata nella sede di Notre Dame. Avvenne poi il perfezionamento del sistema di Guido d’Arezzo con nuove tecnologie, per scrivere la musica, quasi a livello primordiale, dell’attuale spartito.
La creazione della musica italiana, in questo secolo, ebbe un implemento nelle corti, con i canti di carnevale nati a Firenze all’epoca di Lorenzo il magnifico, ovvero canti popolari a 6 voci (polifonia). In questi canti troveremo la piu’ popolare denominata “frottola” mentre a Napoli si sviluppera’ la “villanella” (cantico a 3 voci.)
XVI secolo, un’epoca estremamente importante per la diffusione e la conservazione della musica, perche’ nasceva, l’editoria musicale. Nel 1501, a Venezia, Ottaviano Petrucci, pubblico’ il suo primo volume di musica a stampa. Nell’ambito poi popolare, si fara’ spazio la diffusione di un neo genere denominato la “chanson parigina”, ed altresi’ la “canzone de sonar”, una prima rudimentale forma strumentale, che si sviluppo’ nel periodo del barocco.
Nei secoli avvenire, cioe’ fra il 600 e l’800, la musica occidentale subii’un rapido sviluppo. Venne anche perfezionato il sistema tonale a 7 toni o “note”. Fu Back nel 1722 che con l’opera “Clavicembalo ben temperato”, introdusse a livello universale, la regola in cui tutti i 12 semitoni, assumevano eguale distanza, all’interno di un’ottava (teoria denominata del temperamento equabile). Negli anni che scorsero fra il 1750 ed il 1850, si verifico’ un’ampliamento sia nel campo degli strumenti (nasce la Sinfonia) che nel campo delle opere, grazie al sistema armonistico tonale, costruito anni addietro. A tale epoca appartengono quindi: la musica barocca, la musica romantica, la sinfonia.
Prosegue il percorso estremamente evolutivo del suono, grazie ad Arnold Schonberg che costrui’ la dodecafonia basata sulle 12 note. Cio’ fece nascere il campo della musica d’avanguardia denominata piu’ semplicemente, “contemporanea”.Questa rivoluzione non fu accolta positivamente per molto tempo, da parte di molti cultori della musica classica, ma resta il fatto che, da questa teoria, nacquero nuove forme musicali come il Pop, il Jazz. Il Blues, il Rock. Il Metal, il Rap, il Funky, e via discorrendo.
Sara’ da questo preciso momento che la musica ricevette un’inedita inversione di tendenza sociale, alla quale corrisponse una diffusione piu capillare ed alla portata di tutti. Si aprirono gli orizzonti di una musica per un pubblico meno acculturato ma assai vasto. La musica divenne piu’ accessibile a tutti, sia a chi voleva ascoltarla, ed altresi’, a chi voleva imparare a suonarla. Inoltre la tecnologia fara’ compiere alla musica un decisivo passo in avanti, grazie all’avvento dell’Altoparlante e dell’amplificazione delll’audio. Questo perche’ consentii’ di fare suonare “assieme” tutti gli strumenti che, diversamente non potrebbero, perche’ il suono di alcuni di loro, coprirebbe quello degli altri.
E dalla musica “Popolare” nascevano i primi grandi artisti ancor’oggi rinomati a livello universale.
Fra gli esempi piu’ classici menzioniamo:
Frank Sinatra – Elvis Presley – The Beatles.