È il termine che indica lo strumento per generare una nota musicale. L’accezione originale della parola è “attraverso tutte” e i Greci così intendevano l’intervallo che era compreso tra una nota e l’altra di frequenza doppia. Tale strumento è formato da una forcella in acciaio sorretta da un manico. La sua invenzione risale attorno al 1711 e il più comune è il diapason in La con frequenza a 440 Hz, che equivale al La della 4° ottava del pianoforte, utilizzato per accordare gli strumenti.
La standardizzazione dell’accordatura degli strumenti musicali in Europa è una storia che si trascina dall’800 fino al 1971, quando una legge europea (n.77 del 30.06.1971) la normalizza a 440 Hz. In Italia, comunque, con la legge n.170 del 03.05.1989, l’intonazione di base degli strumenti musicali viene normalizzata con il La3, la cui altezza corrisponde a 440 Hz in ambienti con temperatura pari a 20°C. Attualmente è d’uso abbassare il diapason a 415-430 Hz per l’esecuzione di musica ante-classicismo.
Per quanto riguarda le annotazioni storiche sul Diapason annoveriamo schematicamente le seguenti :
Nella liuteria, per diapason si intende la metà della distanza tra il capotasto e il ponte, dove la corda che viene toccata produce un suono armonico di un’ottava sopra la corda suonata a vuoto; ai giorni nostri, con la liuteria acustica o elettrica, si intende invece l’intera lunghezza della corda vibrante (dal capotasto fino all’osso del ponte).
Ma diapason non è solo musica… infatti il suo uso è implicato anche in: