Nei pazienti in insufficienza respiratoria, ventilati in terapia intensiva, l’ascolto della Musica preferita
sembra in grado di ridurre l’ansia ed il fabbisogno di sedativi rispetto al trattamento convenzionale.
Sono questi i risultati di uno studio multicentrico statunitense pubblicato su “Jama” e svolto in collaborazione tra le Università dell’Ohio e Minnesota..
>> I pazienti crtici ventilati meccanicamente ricevono farmaci sedativi ed analgesici che riducono l’ansia e favoriscono il confort e la sincronia con il ventilatore
<< spiega il Dott. Craig Weinert, pneumologo all’Università del Minnesota di Minneapolis, e coautore dell’articolo.
Questi farmaci, spesso somministrati per periodi prolungati, si associano sovente ad effetti avversi quali bradicardia, ipotensione, disturbi della motilità intestinale, debolezza e delirio.
E nonostante ciò, in alcuni casi i pazienti hanno ancora livelli di ansia che riducono significativamente la concentrazione, il riposo, il relax.
I pazienti hanno scarso controllo sulla terapia ansiolotica, gestita dal personale della rianimazione; sarebbero invece necessari interventi contro l’ansia che coinvolgano attivamente gli ammaalti e riducano al minimo i farmaci, dice il dott. Weinert.
Tra questi c’e’ la Musica, un potente fattore tranquillizzante in grado di ridurre i livelli di ansietà occupando il cervello con stimoli uditivi al posto di quelli ambientali stressanti.
Non è noto il ruolo della Musica durante la ventilazione, e per rispondere al quesito, i ricercatori nord americani, hanno verificato se l’ascolto della Musica gestito dal paziente, può ridurre l’ansia ed il fabbisogno di sedativi.
Allo scopo sono stati selezionati 373 pazienti ventilati per insufficienza respiratoria tra settembre 2006 e marzo 2011, aggiunge il pneumologo,
specificando che i partecipanti sono stati trattati o con la sola terapia convenzionale, oppure aggiungendo a questa l’ascolto Autogestito della Musica.
Ed i Risultati???
Tra i pazienti che ascoltavano brani musicali,l’ansia è sensibilmente più bassa rispetto a quelli del gruppo curato tradizionalmente.
Ma non solo: la Musica gestita dal paziente, che sceglie quando e se ascoltarla, riduce in modo significativo sia l’intensità della sedazione che la frequenza di somministrazione dei farmaci ansiolitici.
Jama 2013
LaFavolaBlu ringrazia pubblicamente e sentitamente
la Rivista:
“Progetto Infermiere”
Periodico di IPASVI
Collegio di Genova
Anno 2013 – n. 2