Oggi quasi tutti ascoltiamo musica anche senza la nostra volontà perche’ essa è presente ovunque|
Capita infatti di udirla anche quando svolgiamo delle attivita’, ma esclusivamente con un ascolto distratto!
Se invece ci dedicassimo ad ascoltarla in profondita’, avremmo dei benefici profondi.
Il frenetismo della vita quotidiana conduce spesso ad ascoltare molti frastuoni che, si ripercuotono al nostro interno, con conseguente agitazione della mente.
Anche questo fattore costituisce un "ostacolo" che la musica incontra, per giungere all’essenza piu’ profonda di noi stessi.
Milioni di anni fa, l’uomo era solo circondato da rumori creati dagli animali e dalla natura che lo circondava. Per questa ragione imparo’ istintivamente ad ascoltare la musica, ascoltando se stesso.
Esistono una serie di semplici ma validi accorgimenti che se seguiti, prima dell’esecuzione di una musica, consentono di realizzare un ascolto profondo ed assolutamente benefico.
Quasi tutta la musica infatti e’ indicata per rilassarsi, anche perche’ siamo noi stessi a renderla personale, scegliendola su un’attrazione inconscia, fra generi, melodie, artista e via discorrendo.
E la scelta determina in una persona, degli effetti speciali fisici ma soprattutto psichici.
Talvolta si viene a formare un legame cosi stretto fra chi ascolta e quel tipo di musica, da non riuscire neppure a poterlo condividere con altri.
Od ancora, certe musiche che ci portiamo dentro fino al cuore, arriverebbero a fare parte del nostro "Dna".
Una prova? La musica e’ capace di “fotografare” un attimo, cogliere emozioni ed immortalarle dentro ad un brano.
Quando riascolteremo questa particolare melodia, ci ritroveremo a provare le stesse sensazioni del passato, la percezione perfino del profumo, dei colori, tutto il “Privato” di quegli attimi.
Scientificamente questo femomeno e’ definito “SINESTESIA” (dal greco syn=attraverso eaisthesis =percezione) che si attiva quando una stimolazione singola sensoriale, da luogo alla percezione di altri eventi sensoriali.
"La Musica della vita corre il rischio di perdersi nel frastuono delle voci"
(M.K. Gandhi)