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Giuseppe Verdi
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Giuseppe Verdi

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“Giuseppe Verdi” nasce a Roncole, frazione di Busseto (PR) il 10 ottobre 1813.

Grazie alla generosità dell’organista della chiesa e del direttore della società filarmonica del posto, il giovane Verdi può seguire la sua vocazione musicale ed iniziare i suoi studi, prodseguendoli qualche anno più tardi a Milano, dove si trasferisce stabilmente. Nonostante non riesce ad essere ammesso al Conservatorio, dopo diversi anni riesce a far rappresentare le sue opere.

Il vero successo comunque si registra nel 1842 quando il Nabucco trionfa al Teatro della Scala e seguirono ben 64 repliche. Questo è l’inizio di una carriera che ha portato il compositore a diventare una delle icone italiane per eccellenza. Dopo l’esperienza parigina del 1855 con Les vêpres siciliennes, decide di prendere dimora nei pressi di Sant’Agata, frazione di Villanova sull’Arda (PC), dove si interessa anche della vita politica della città.

Durante gli anni della maturità, lo stile di Verdi varia, componendo opere che in genere sono una fusione di teatro comico e tragico, come nell’Un ballo in maschera e nella Forza del destino; nel Don Carlos, invece, Verdi propone un’opera introspettiva dando molto spazio alla psicologia dei suoi personaggi. Il clou di questo tipo di composizione intimistica è nell’Aida, rappresentata il 24 dicembre del 1871. In seguito decide di ritirarsi a vita privata. Le ultime composizioni vengono scritte con la collaborazione di Arrigo Boito, prima suo non grande estimatore ed ora più utile che mai, tra cui Otello e Falstaff.
Visse gli ultimi periodi della sua vita tra Sant’Agata e Milano, dove muore il 27 gennaio 1901.

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 Carriera artistica di Verdi:
 

  • 1828: al teatro di Busseto viene eseguita una sua overture per la prima volta.
  • 1832: si stabilisce a Milano, tenta l’esame per entrare al conservatorio ma non viene ammesso; comunque continua i suoi studi di musica col maestro Vincenzo Lavigna del Teatro della Scala.
  • 1839: al Teatro della Scala viene rappresentata la sua prima vera opera, l’Oberto, che riscuote un buon successo con una serie di repliche successive.
  • 1842-1853: è l’anno del Nabucco e del successo trionfale di Verdi che lo accompagnerà per tutta la vita; da questo momento fino al ritiro a vita privata scriverà almeno un’opera all’anno, tra cui La battaglia di Legnano, Giovanna d’Arco, Machbeth, Rigoletto, Il trovatore e La traviata.
  • 1855: è l’anno in cui compone I vespri siciliani e li fa eseguire nella Ville Lumière a Parigi; nello stesso anno vengono eseguiti anche al Teatro Regio di Parma.
  • 1857: il Simon Boccanegra, opera di stampo politico, non ottiene il successo sperato poiché non va incontro ai gusti del pubblico e solo nel 1881, ampiamente rivisitato, riesce ad essere apprezzato.
  • 1859-1871: è il periodo della maturazione dello stile verdiano in una veste più profonda e psicologica, caratterizzando molto i personaggi delle sue opere, come ne Il ballo in maschera, Forza del destino, Don Carlos e Aida (specialmente); dopo quest’ultima si ritira a vita privata per un periodo.
  • 1873-1901: eccezionalmente compone un’opera, Messa di Requiem, in memoria di Alessandro Manzoni; l’incontro con Arrigo Boito fa tornare il compositore sui suoi passi e quindi torna a comporre e da qui nascono l’Otello, Falstaff e Un giorno di regno.
     

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