16 febbraio 2025
Coprimi..stasera la rugiada mi fa tremare.
Un Mediterraneo intero di mare.
Uno fra i numerosi successi di una Signora della musica Italiana,
nelle blu maree canore, per sempre:
"Giuni Russo"
"Giuni Russo", all’anagrafe Giuseppa Romeo, nasce a Palermo il 10 settembre 1951.
Già da molto giovane inizia a cimentarsi nel canto, seguendo le orme della madre, cantante lirica nel ruolo di soprano.
All’età di 16 anni conquista già le prime soddisfazioni vincendo insieme a Elio Gandolfi, il Festival di Castrocaro nel 1967 con un’originale interpretazione del brano A chi di Fausto Leali.
Questa vittoria la porta a partecipare l’anno dopo, col nome d’arte di Giusy Romeo, al suo primo Festival di Sanremo con No amore, cantato insieme a Sacha Distel, che comunque non arrivò in finale.
Dopo qualche anno, stabilitasi a Milano, incontra Maria Antonietta Sisini, musicista con la quale instaura un’amicizia affettiva e professionale.
Iniziano nel tempo importanti collaborazioni con Adriano Celentano e finalmente nel 1975 la BASF italiana le propone un contratto discografico, facendole anche cambiare il nome d’arte in Junie Russo facendola esordire come interprete italo-americana e infatti il suo primo album, Love is a woman, contiene brani in sola lingua inglese. L’anno dopo incide per la Durium di Cristiano Malgioglio brani in italiano tra cui Che mi succede adesso e Mai. Nello stesso periodo italianizza il suo nome da Junie in Giuni.
Sono molti i provini che presenta per avere un contratto discografico con la CGD ma solo dopo l’incontro con Franco Battiato, altra grande amicizia duratura, che insieme realizzano alcuni brani che le permetteranno finalmente di firmare, nel 1981, con la casa discografica che comunque lascerà dopo quattro anni per dissapori interni con i discografici.
In quegli anni comunque escono i successi come Un’estate al mare (1982), Good good bye (1982), Sere d’agosto (1983) e Limonata cha cha cha (1984).
Dopo l’esperienza con la CGD ne incomincia un’altra con la Bubble Record molto più gratificante e nel 1986 incide l’album Giuni dal quale viene estratto il singolo Alghero e l’anno successivo duetta con Donatella Rettore in Adrenalina.
Alla fine degli anni ottanta il suo stile verte verso una musica sperimentale che raccoglie diversi generi ben miscelati tra loro come la lirica, il jazz e il pop elegante; questo porterà alla pubblicazione di album come A casa di Ida Rubinstein (1988) e Amala (1992).
La continua evoluzione musicale la porta a cimentarsi anche nel canto-cabaret ispirandosi ad Ettore Petrolini, come testimonia l’album Se fossi più simpatica sarei meno antipatica del 1994.
Passano gli anni tra ospitate e album di raccolte tra cui due live, Voce prigioniera (1998) e Signorina Romeo Live (2002). Nel 2003 partecipa al Festival di Sanremo con Morirò d’amore, molto apprezzato da pubblico e critica, apripista dell’omonimo album nello stesso anno.
Muore il 14 settembre del 2004 nella sua casa a Milano a causa di un male che stava cercando di sconfiggere.
In sintesi la carriera artistica di Giuni Russo :
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