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Fabrizio De Andrè
sito di musica Italiana e Internazionale anni 60 70 80 90 dance pop classica melodica crossover

LaFavolaBlu sito di musica Italiana e Internazionale anni 60 70 80 90 dance pop classica melodica crossover Fabrizio De Andrè

Fabrizio De Andrè

Fabrizio De Andrè | Vincenzo Capossela | Geoff Westley | London Symphony Orchestra

10 novembre 2024

....La copertina del nostro viaggio di tempo fà.

Un brano che risplende di grande luce, accompagnato da un duo e

da una grande orchestra.

Le maree della musica di:

Fabrizio De Andrè & Vincenzo Capossela " 

(& London Symphony Orchestra diretta da Geoff Westley )

Fabrizio De Andrè

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"Fabrizio De Andrè"  e’ un cantautore italiano, considerato, uno fra i piu’ importanti, del panorama musicale della nostra nazione.

Nato a Genova Pegli il 18 febbraio del 1940, si e’ spento a Milano, l’11 gennaio del 1999. Per gli amici, gli ammiratori, era stato soprannominato amichevolmente da Paolo Villagio “Faber”, per questa assonanza ad una famosa marca di pastelli.

 

Nell’ambito della sua carriera musicale(40 anni), Fabrizio ha pubblicato 15 album, prediligendo la qualita’, rispetto la quantita’. Infatti, molto dei suoi testi, considerati come vere e proprie poesie, narrano le storie di emarginati, di ribelli, e di persone diseredate.
Fabrizio ha dimostrato un coraggio ed una coerenza, nella sua scelta di raccontare, nella societa’ Italiana del dopoguerra, gli aspeti peculiari della gente sconfitta, indesiderata, rapportata ai loro accusatori.

Ecco che il percorso artistico di “Faber” ha inizio sulla pavimentazione umida di un carruggio genovese, di Via Del Campo, prolungamento della famosa via Pre’, strada proibita di giorno, ed ancor piu’ di notte. Vicoli considerati come ghetto cittadino, ma Faber riesce a dimostrare come esista in quel posto, invece, un’umanita’ segreta perche’ respinta. Dalle prostitute, agli emarginati sociali, ai disertori, ai bombaroli. Tutti vivevano li.

Sebbene nato a Genova, Fabrizio, vive con la famiglia nella campagna Astigiana a causa dell’aggravarsi della situazione bellica.Nel dopo guerra fara’ rientro in Liguria. I genitori vorrebbero che studiasse violino mentre Fabrizio, dall’ascolti di Brassens, avviene un folgorante incontro con la musica, che viene successivamente trasportato, nelle canzoni dei suoi primi album.

Gia’ segnalato a scuola per i suoi comportamenti “fuori dagli schemi” fiisce per diplomarsi al liceo classico Cristoforo Colombo.Faranno seguito, alcuni corsi di lettere e di medicina, presso l’Universita’ di Genova, poi la facolta’ di Giurisprudenza, ispirato dal padre e dal fratello Mauro (entrambi brillanti avvocati).Ma mancano 6 esami alla laurea, quando Fabrizio, interrompe gli studi per seguire definitivamente una sua strada: la musica (e Mauro uno dei suoi piu diletti fan).

Proprio questa scelta improvvisa trova ragione nel fatto che, Fabrizio, frequenta alcuni amici come Luigi Tenco, Umberto Bindi, Gino Paoli, e con essi, inizia a suonare e cantare, nel locale “La borsa di Arlecchino”.
In questi anni di vita, egli vivra’ in modo del tutto sregolato, spesso in strada fra i “figli del popolo” oppure assieme al suo amico Paolo Villaggio, frequentando anche delle navi da crociera come animatori artistici per le feste di bordo.

Arrivera’ il suo primo amore, Enrica Rignon detta “Puny” dalla quale avra’ il figlio Cristiano, ma con lei avverra’ la separazione intorno agli anni ’70.

Fra matrimonio e la nascita del figlil, Fabrizio si rende conto che deve fronteggiare al mantenimento della famiglia, e la sua attivita’, offriva allora, scarsi proventi, dunque scegliera’ di interrompere la musica per portare a termine gli studi, e poi trovare un serio lavoro.
Ma il destino, inaspettato, fa giungere il grande successo della “Canzone di Marinella”, cantato da Mina.

 

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Ma ecco schematicamente la sua vita artistica:

 

  • 1961 : Fabrizio pubblica con la casa discografica Karim, il suo primo 45 giri con la copertina curata dalla pittrice genovese Loris Ferrari(che sara’ amica di Fabrizio), con i brani “Nuvole barocche – E fu la notte”.
  • 1962 : Fabrizio sostiene l’esame di ammissione come compositore alla Siae di Roma per poter depositare, a proprio nome, le canzoni.In quella circostanza, anni avanti, lui stesso confessera’, di essersi preparato, con buona parte della poesia di Jacques Prévert “Le foglie morte”.
  • 1963 : Assieme al suo amico Paolo Villaggio, vengono scritte alcune canzoni come “Il fannullone(testo di Carlo Martello – Ritorna dalla battaglia di Poitiers”.Nonostante che fra i due amici vi era la differenza di eta’(8 anni) il loro legame durera’ fino alla scomparsa di Fabrizio, e senza piu’ un’ulteriore esperienza di collaborazione artistica. E’ in questi anni che, Fabrizio, inizia ad affermarsi come musicista riservato, colto, abile nell’assemblare, tendenze, ispirazioni, atmosfere, ispirate dagli storici cantautori francesi.A tutto cio’ non mamcheranno mai, le tematiche sociali, le metafore poetiche, le sonorita’ di livello europeo. Sempre e solo con un linguaggio a tutti comprensibile.
  • 1964 : Scrive due canzoni famose come “La guerra di Piero – La canzone di Marinella”.Con la seconda, inserita in una cover di Mina, intitolata “Dedicato a mio padre”. I testi sono scritti assieme a Vittorio Centanaro, che pero’ non figura in quanto non iscritto alla Siae.
  • 1966 : Su 45 giri, Fabrizio pubblica altri 2 brani “Canzone dell’amore perduto – Geordie(tratta da un’antica ballata Britannica), Ballata dell’amore cieco” Uscira’ anche il suo primo lp intitolato “Tutto Fabrizio De Andre”, ma la casa discografica Karim, fallisce e, dunque, Fabrizio passera’ alla milanese Bluebell Records. Cosi proprio questo lp verra’ ristampato con il nome “La canzone di Marinella”, nel 1968.
  • 1967 : Ecco l’uscita del suo primo vero album “Volume 1” con ben 9 canzoni inedite ed un ri-arrangiamento di Carlo Martello. Proprio in questo primo Lp, sono presenti canzoni famosissime come: “bocca di Rosa – Preghiera in Gennaio(dedicata alla morte di Luigi Tenco).
  • 1968-1969 : Diviene l’inizio degli anni maggiormente proficui per l’autore, con la pubblicazione di molti concept album.Ecco l’uscita di “Tutti morimmo a stento” accompagnato per la sua prima volta da un’orchestra sinfonica (G.P. Reverberi???). All’interno contiene canzoni ispirate al poeta Francois Villon, dove Fabrizio tifa per situazioni come il suicidio, i pervertiti, i drogati, i pedofili, i bimbi pazzi. Storie tristi.Esce anche in quegli anni, l’album “Fabrizio III, che contiene vecchie canzoni del periodo Karim e due brani di Brassens in Italiano.
  • 1970 : Un album importante ne decreta il successo “La buona novella”. Si narra che il pensiero cristiano appartenga alla dimensione della fratellanza, in forte contrapposizione con la dottrina sacra, che a detta di Fabrizio, sarebbe inventata dalla Chiesa per il solo scopo di poter esercitare il potere sull’uomo.Ecco brani come “L’infanzia di Maria – Il ritorno di Giuseppe – Il sogno di Maria – Tre madri – Il testamento di Tito”. Le 5 canzoni puu’ famose, che saranno poi riproposte negli ultimi concerti di Faber tra il 1997/1998. L’opera trae ispirazione dai Vangeli apocrifi, e viene suonata con il gruppo “I Quelli”, che nel tempo, diverranno poi famosi come “La Premiata Forneria Marconi. Il disco e’ arrangiato da Gian Piero Reverberi.
  • 1971 : Un altro album come “Non al danaro, non all’amore ne’ al cielo”.Ispirato ad alcune poesie dell’Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters, e, tradotto in Italiano nel 1943, da Fernanda Pivano. Per questo disco interverranno rispettivamente Nicola Piovani(per le musiche), e Giuseppe Bentivoglio ( per i testi).
  • 1972 : Esce il 45 giri con i titoli “Leonard Cohen Suzanne/Giovanna D’Arco”, inseriti successivamente nell’album “Canzoni” del 1974. Iniziano anche per Fabrizio, i suoi spettacoli dal vivo, spesso proposti dalla casa discografica.Ma Faber timoroso di affrontare il pubblico allor dunque, cerca la scusante di domandare un compenso esagerato per la tournèe, che il produttore accettera’ senza indugio. E Fabrizio deve dunque superare questo momento.
  • 1973 : Esce “Storia di un impiegato”, ultimo dei suoi 4 concept album ispirato alla contestazione giovanile del 1968.Sempre in collaborazione con Nicola Piovani e Giuseppe Bentivoglio.
  • 1974 : Iniziano i suoi concerti dal vivo, e Fabrizio, inizia anche a collaborare con altri musicisti e cantautori. Primo sui tutti Francesco De Gregori. Assieme a Francesco scrivera’ molti brani dell’album “Volume VIII, pubblicato nel 1975. Altre collaborazioni nei tour con due componenti del gruppo “New Trolls” ovvero Belloni ed Usai.
  • 1978 : L’uscita dell’album “Rimini” decreta la collaborazione con il cantautore veronese Massimo Bubola, che influenzera’ Fabrizio vero una musicalita’ d’ispirazione Americana. I testi trattano del naufragio di una nave genovese, dell’aborto, dell’omosessualita’.
  • 1979 : L’anno funesto per Fabrizio che sara’ rapito in Sardegna, dove vive stabilmente nella sua tenuta vicino il Tempio Pausania, assieme alla sua compagna, Dori Ghezzi. Entrambe rapiti dall’anonima sequestri sarda, vengono rilasciati dopo 4 mesi, dietro cauzione pagata in buona parte dal padre di Fabrizio. Da questa esperienza negativa, pero’ Fabrizio, rimarra’ ispirato ed assieme a Massimo Bubola, scrivera’ in seguito, delle canzoni sulla vita della gente sarda.
  • 1980 : Incide il singolo “Una storia sbagliata/Titti”., dove la prima canzone narra della morte di Pier Paolo Pasolini attraverso metafore: la seconda ispirata ad un romanzo di Jorge Amado, una donna con due amori di segno contrario.

 

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  • 1981 : Esce un album senza titolo anche se comunemente conosciuto come “L’indiano”, dove Fabrizio nei testi, affina la similitudine fra il popolo indiano e quello sardo, per la tipologia di vita condotta, da un lato le riserve culturali, dall’altro, popoli vittime di dominazioni sociali.29 agosto 1981 Fabrizio tiene a Sarzana, all’aperto, uno fra i suoi migliori concerti (6.000 partecipanti).
  • 1982 : Fabrizio sara’ in tournée per l’Europa, registrando in Germania un album dal vivo “De Andre’Philipshalle Dusseldorf”, inedito ancora oggi, in Italia.
  • 1984 : Una grande collaborazione con Mario Pagani, dara’ vita ad un album, che se sulle prime poteva sembrare un fisco, si rivelera’ invece, l’album “Del Decennio”. Stiamo parlando di “Creuza de mà. Proprio questo Lp, dal punto di vista poetico-letterario e musicale, infatti, Fabrizio ne giungera’ ai massimi riconoscimenti. Caratteristiche del disco e’ il viaggio in sonorita’ magiche e mediterranee, con i temi della musica etnica.Scendendo nei particolari, la lingua utilizzata sara’ il genovese antico, mentre la musica rievoca, le tradizioni turche,greche.Definito nel corso degli anni, come brano del genere della “World Music”.
  • 1985/1995 : Fabrizio collaborera’ con vari autori, sia come autore che come cointerprete nei vari album di : Francesco Baccini, i Tazenda, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Max Manfredi, Teresa De Sio, Ricky Gianco, i New Trolls, il figlio Cristiano De Andre’.Nel 1990 incide “Le nuvole” che nasce dalla frutto delle collaborazioni, appunto, di questo periodo. Dal genovese si torna alla lingua italiana, parlando dell’ipocrisia della classe politica, del consumismo, della mafia. Oggi verrebbe solo che aggiungere: un album assai contemporaneo, oggi piu’ di ieri. Proprio nel 1995, Fabrizio partecipa all’incisione del disco “Mis amour”, brano provenzale, assieme a Dori Ghezzi e Franco Mussida, per il gruppo “Li Troubaires de Coumboscuro”.
  • 1996 : E’ la volta della pubblicazione dell’ultimo album per Fabrizio.Narra del tema della solitudine.Musica in parte scritta da Ivano Fossati, con la stessa matrice di “Creaza de mà”, ovvero formato da varie influenze sonore. Qui i Balcani ed il Sud America.L’emerginazione, la ricerca della liberta’, la nobilitazione della solitudine come ricerca, amore sconfinato per l’essere umano.
  • 1997 : L’antologia ufficiale di Fabrizio viene pubblicata, con il titolo “Mi innamoravo di tutto”, e fra l’anno corrente e quello successivo, del 1998, Fabrizio terra’ una serie di concerti dal vivo in teatro. Nello specifico il 14 febbraio del 1998, incide il suo unico Dvd Live, trasmesso in seguito dalla Rai Tv.
  • 1998 : Fabrizio riceve durante i concerti, dei premi, tra cui quello del “Migliore Live dell’anno” a Roccella Jonica e, l’ultima esibizione, sara’ a Nuoro il 22 agosto di quell’anno. Subito dopo l’ultima tappa, Fabrizio sta male e gli viene diagnosticato un tumore polmonare.
  • 1999 : 11 gennaio, in seguito al ricovero presso l’Istituto tumori di Milano, si spegne all’eta’ di 58 anni.

 

 

Non mancano nel corso degli anni dopo la sua scomparsa,  i tributi musicali dedicati a Fabrizio.

Fra questi annoveriamo:

  1. 2004 : Mauro Pagani rende omaggio al collega con il quale aveva spesso collaborato attraverso la rivisitazione di "Creuza de ma", con l’aggiunta di due brani inediti "Megu Megun".
  2. 2005 : Morgan incide il brano "Non al denaro, non all’amore ne al cielo", un remake del brano originale di Fabrizio del 1971.
  3. 2008 : Massimo Bubola pubblica il suo album "Dall’altra parte del vento" dove presenta ben 11 canzoni scritte collaborando con Fabrizio.
  4. 2009 : Christiano De Andre’ pubblica l’album "De Andre’ canta De Andre’" dove ripropone alcuni brani del padre con nuovi arrangiamenti.
  5. 2010 : La Premiata Forneria Marconi pubblica "A.D 2010 - La buona novella" una rilettura connuovi arrangiamenti dell’album datato 1970.
  6. E’ stato ufficialmente istituito il "Premio Fabrizio De Andre’".

 


Nell’anno 2008 Genova restituisce il suo sentito tributo al grande artista, allestendo una speciale mostra che racconti la vita, le esperienze, la musica e le passioni.

L’esposizione presso il Palazzo Ducale otterra’ un successo plateale al pumto tale da dover posticipare la data ufficiale della chiusura dell’evento.

 

Ecco alcune immagini salienti della mostra:

 

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Premio Fabrizio De Andrè